E' il primo trofeo che detta il calendario. E' il match tra due pesi massimi sul ring della capitale spagnola. E' la squadra "pupa" (sfigata) diventata di nuovo grande. E' la affamata macchina perfetta catalana. E' il Cholo Simeone contro il Tata Martino, due strateghi della pelota boluda. E' David Villa davanti al suo passato prossimo (iniziato bene e finito in polemica). E' l'Atletico Madrid delle finali. Ed il Barça mangiatutto. Infine, è il primo vero test della stagione, quello che mette alla prova, quello che assaggia le gambe e testa il fiato.
La XXVIII Supercoppa Spagnola è Atletico Madrid contro Barcellona. Per la quinta volta, tre a uno i precedenti in favore dei catalani. Da una parte i madrileni, vincitori della Coppa del Re; dall'altra i culé, campioni della scorsa Liga. Simeone schiera la formazione tipo con Courtois
(100° partita, il meno battuto la scorsa stagione), Juanfran, Godín, Miranda,
Filipe Luis, Gabi, Mario, Koke, Arda Turan, Villa y Costa. El Tata risponde con Valdés,
Piqué (sempre con la maglia a maniche lunghe), Xavi, Pedro, Iniesta, Alexis, Messi, Mascherano, Busquets, Alba y Alves.
Neymar parte ancora una volta dalla panchina. Atletico con la prima maglia, Barcellona con la seconda (la Senyera). Ambiente torrido in tutti i sensi: 60.000 tifosi nel Vicente Calderòn e la colonnina che segna più di 30 gradi in riva al Manzanares. Pubblico delle grandi occasioni e tanta voglia di fùtbol dopo la pausa estiva.
Inizio di partita da copione: Barça direttore della palla e Atletico chiuso dietro pronto al contropiede. Ma i colchoneros partono più aggressivi a base di pressing alto e ripartenze fulminanti. Da una di queste, all'11' nasce il gol del vantaggio: in cinque passaggi, box to box, la palla arriva ad Arda Turan sulla fascia sinistra, cross millimetrico e volé nell'angolino di David Villa.
Barcellona vistosamente addormentato con centrocampo in ritardo e difesa impacciata sul contropiede avversario. Incassato il colpo, Iniesta e Xavi aumentano il ritmo del possesso e le aperture verso Pedro e Alexis per scardinare il fortino biancorosso. Le occasioni arrivano dalle fasce, visto che Messi (non in perfette condizioni) al centro trova un muro impenetrabile. Al 25' buon cross di Alves ma Alexis sfiora e basta. Poi al 36' la punizione di Xavi (da buona posizione) viene sventata di testa da Costa. Fioccano i cartellini verso l'intervallo: ammoniti Juanfran, Filipe Luis e Busquets. Pressione, intensità e controllo sono le parole chiave dell'Atleti. Barça troppo previdibile e lento ancora.
Dopo l'intervallo si riparte senza Messi (trauma al quadricipite), sostituito da Fabregas. E' un altro Barcellona, più veloce e penetrante, con il nuovo entrato a fare da boa e smistare in attacco. Al 49' grande occasione in profondità di Alexis prima e di Fabregas sul rimpallo poi, entrambi chiusi bene da Courtois. Ma al 52' l'Atleti potrebbe chiudere i conti: punizione di Koke dalla sinistra e Miranda sfiora di testa il 2-0. Pedro lascia il posto a Neymar al 59' e dopo sette minuti l'asso brasiliano confeziona il pareggio: cross dell'instancabile Alves dalla destra e colpo di testa indisturbato che batte Courtois.
E' il primo gol del nuovo acquisto brasiliano in maglia azulgrana. L'Atletico accusa il colpo, abbassa il pressing e si rinchiude dietro. Simeone inserisce forze fresche a centrocampo: Oliver per Koke e Leo per Arda. Il Barça con Fabregas ha più pausa e tocco, domina e chiude in attacco. Sul finire, anche Xavi esce per lasciare il posto a Song.
Barcellona vistosamente addormentato con centrocampo in ritardo e difesa impacciata sul contropiede avversario. Incassato il colpo, Iniesta e Xavi aumentano il ritmo del possesso e le aperture verso Pedro e Alexis per scardinare il fortino biancorosso. Le occasioni arrivano dalle fasce, visto che Messi (non in perfette condizioni) al centro trova un muro impenetrabile. Al 25' buon cross di Alves ma Alexis sfiora e basta. Poi al 36' la punizione di Xavi (da buona posizione) viene sventata di testa da Costa. Fioccano i cartellini verso l'intervallo: ammoniti Juanfran, Filipe Luis e Busquets. Pressione, intensità e controllo sono le parole chiave dell'Atleti. Barça troppo previdibile e lento ancora.
Dopo l'intervallo si riparte senza Messi (trauma al quadricipite), sostituito da Fabregas. E' un altro Barcellona, più veloce e penetrante, con il nuovo entrato a fare da boa e smistare in attacco. Al 49' grande occasione in profondità di Alexis prima e di Fabregas sul rimpallo poi, entrambi chiusi bene da Courtois. Ma al 52' l'Atleti potrebbe chiudere i conti: punizione di Koke dalla sinistra e Miranda sfiora di testa il 2-0. Pedro lascia il posto a Neymar al 59' e dopo sette minuti l'asso brasiliano confeziona il pareggio: cross dell'instancabile Alves dalla destra e colpo di testa indisturbato che batte Courtois.
E' il primo gol del nuovo acquisto brasiliano in maglia azulgrana. L'Atletico accusa il colpo, abbassa il pressing e si rinchiude dietro. Simeone inserisce forze fresche a centrocampo: Oliver per Koke e Leo per Arda. Il Barça con Fabregas ha più pausa e tocco, domina e chiude in attacco. Sul finire, anche Xavi esce per lasciare il posto a Song.
Match di andata in parità, tutto rimandato al 28 di agosto nel Camp Nou. Ai punti avrebbe vinto il Barça: più veloce, dinamico e capace di creare palle-gol. Lode a Simeone per l'ennesimo capolavoro tattico, anche se a metà del secondo tempo la sua squadra è già in debito d'ossigeno. Forse per l'alta temperatura, magari perchè contro la macchina culè devi sempre inseguire la palla. E il 21 di agosto la condizione non è ancora al top. Possesso palla bulgaro a favore dei catalani 75%-25% in una partita dai ritmi altissimi e parecchio fallosa: 6 ammoniti e 35 falli in totale. Curiosità: neanche un fuorigioco fischiato e solo tre corner tirati.
Partita apertissima la prossima settimana: chi si porterà via il primo trofeo della stagione 2013/14?
Partita apertissima la prossima settimana: chi si porterà via il primo trofeo della stagione 2013/14?